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Prendiamo nota, che da un unico simbolo, di natura
astratta, avente, funzione psichica rigenerante e presente solo come pura
energia psichica, cioè, il simbolo n° 4, Materno ideale: è nel suo inverso e
biunivoca dimensione immateriale, contemporaneamente anche un simbolo di
natura astratta che ingloba energia psichica, e cioè: il simbolo n° 1,
Paterno ideale. Da questa unione, si formano altri due simboli, aventi una
dimensione di natura materiale; i simboli materiali e reali, n° 3, Paterno
reale e n° 2, Materno reale. Questi simboli, sono accorpati insieme, e
divengono, assumendo nella loro gerarchia temporale: quattro diverse
funzioni psicologiche distinte, le quali, nella composizione del turbamento
base gerarchico, formano, due istanze mentali, in contrapposizione, tra loro
stesse. Infatti, una istanza mentale, possiede caratteristiche razionali e
logiche, ( Io logico razionale ). Questa istanza mentale, è improntata al
pensiero e al comportamento volontario, nella quale, l' individuo esprime e
condivide la sua identificazione razionale consapevole. Mentre l' altra
istanza mentale, invece, possiede una natura irrazionale ed emotiva
involontaria, ( Io analogico irrazionale ) che tratta le cose oggettive
impersonali, che si proiettano dall' esterno, incorporandosi
psicologicamente dentro questa istanza, all' interno dei suoi simboli.
Questa istanza mentale, fa comunque anch' essa parte, del tempo presente
attuale del -sé- psichico, dello stesso individuo.
A loro volta, queste due istanze creano una replica
speculare di se stesse, perfettamente e proporzionalmente invertenti, con il
loro stesso fluire temporale gerarchico-simbolico, in una perfetta
opposizione psichica compensatrice a loro stesse. Queste istanze mentali,
nate come repliche speculari di quelle originali, acquisiscono, una forma
inconscia di natura immateriale e non consapevole. A loro volta queste
istanze, insieme alle precedenti, creano un' altra replica di se stesse, in
un altra replicazione duale. Le quali, seguendo la medesima regola
gerarchica dei singoli simboli, tornano al punto di partenza, fino a tornare
ad essere la prima gerarchia di partenza. Così che, in tutto, divengono,
quattro distonie base, che seguono tra loro, sempre la medesima gerarchia
simbolica, sempre come fossero dei simboli unici, le quali, a loro volta
tutte queste repliche delle repliche, creano un' altra replica di se stesse.
E così via all’ infinito in una continua evoluzione psichica progressiva,
che da individuo a individuo: esse si replicheranno senza fine.
Tutto questo funzionamento, segue sempre le previste
modalità gerarchiche, della specularità psicologica contrapposta e
biunivoca. Tutto ritorna a essere una sola gerarchia composta di quattro
istanze mentali, come se fossero in maniera analoga: dei singoli simboli.
Quindi, nel momento stesso, che l' ultimo simbolo si ricongiunge, a quello
di partenza, ridiventa in questo modo, lo stesso simbolo appartenente alla
medesima istanza di partenza. Infatti, questo dopo aver seguito il percorso
gerarchico completo, girando e avvitandosi, su se stessa, con una doppia
torsione, esattamente come una doppia elica avvolta su se stessa. Quindi
ogni singolo simbolo, è anche, contemporaneamente il primo e l’ ultimo
simbolo della griglia psicologica.
Questa elica, a sua volta, crea un suo speculare
percorso gerarchico, replicandosi in un altro sdoppiamento gemellare al
primo. Lo sdoppiamento di queste nuove griglie, speculari alle prime,
avviene con avvitamento delle gerarchie in senso contrario, si crea così, un
doppia elica, in una iperspiralizzazione finita-infinita. Queste due griglie
speculari l' una dell' altra, compongono una la griglia Materna e una la
griglia Paterna. Ora, queste griglie in controfasce psicologica, divengono,
otto turbamenti base ( di cui, quattro distonie psicologiche reali, consce e
quattro irreali, inconsce; e quattro irreali consce, e altre quattro reali
inconsce ). In cui, queste, si replicano in altre sedici distonie, però a
loro volta, inverse alle precedenti, ( quattro Materne e quattro Paterne
consce, più le speculari inconsce ). Queste, a loro volta tutte insieme,
creano un' altra replicazione speculare di se stesse, e diventano così,
trentadue distonie diverse. Queste distonie, si dividono in quattro parti:
parte materna e paterna ed istanze conscia e inconscia. A loro volta, queste
griglie, continueranno a replicarsi all' infinito, ritornando sempre al
punto di partenza, disponendo sempre di tutte le caratteristiche e regole
psicologiche individuali dei singoli simboli. Da questi sdoppiamenti
psicologici, nati dalla riflessione speculare delle griglie psichiche: si
sviluppano tutti caratteri più diversi possibili, che possiamo trovare tra
gli individui.
Conclusione: un unico simbolo ( Materno ) divengono
due ( Materno e Paterno). Questi due simboli, esistono, contemporaneamente,
nello stesso istante di tempo, presente e attuale. I due simboli, divengono
quattro, otto, sedici e poi, trentadue conflittualità psicologiche di base
differenti, o altresì chiamate: distonie psichiche. Queste distonie, divise,
in due, divengono sedici, otto, quattro, due e poi ancora uno ( ricordarsi,
che i simboli, possono esistere, solo in una quarta dimensione, di uno
stesso tempo presente attuale ). Il quale, a sua volta ricomincia a
divenire, due simboli, i quali, divengono....... Etc. Etc. Ci fermiamo qui,
perché potremmo continuare all' infinito!
In definitiva: i quattro simboli, Materno ideale,
Paterno reale, Materno reale, Paterno ideale, esistono tutti e quattro
contemporaneamente, in una fusione di tempo finito oggettivo e
contemporaneamente una quarta dimensione temporale che possiede a sua volta:
un tempo soggettivo infinito; queste due dimensioni temporali, creano una
corrispondenza biunivoca, di forma tetraedrica tridimensionale.
L’ istanza mentale dove risiede il simbolo Paterno
ideale n° 1, insieme al suo simbolo reale Materno reale n° 2: rappresentano
la forza centripeta dove vengono risucchiate tutte le simbologie reali che
provengono dall’ istanza mentale, centrifuga, dove risiedono i simboli
Paterno reale n° 3, e il Materno ideale n° 4.
Queste istanze assumono quindi la proprietà di avere
un verso temporale, ed il suo inverso temporale; come dire: il tempo
psicologico che diviene futuro e un tempo che ritraccia il passato. A nche
nella filosofia ZEN, esistono nello stesso tempo di un unico presente: i
simboli dello YIN, e dello YAN, cioè, il simbolo femminile, introverso, e il
simbolo maschile, estroverso.
TURBAMENTI RELATIVI E BASE E SIMBOLI SOGGETTIVI E
OGGETTIVI.
I turbamenti relativi, rappresentano la guida psichica
mentale assoluta, di ogni persona fisica, fin dalla nascita. In effetti,
questi, lo seguono fino alla morte oggettiva del corpo della persona stessa.
In altre parole: i turbamenti relativi, sono le colonne portanti, esistenti
da sempre, fin dagli albori, della presenza umana sulla terra. Ovvero, erano
presenti nei predecessori di ogni persona, poi conseguentemente trasmessi
fino al nostro tempo presente attuale fino a noi, facendo tuttora parte
della nostra storia attuale. Questi turbamenti relativi, sono presenti all'
interno della propria soggettività psicologica personale di ogni singolo
individuo. A loro, volta questi singoli individui, attraverso il meccanismo
della trasmissione psichica ereditaria, li ritrasmetteranno ai loro figli,
nipoti, posteri o altri. Avere nel proprio potere la dimensione psichica e
mentale dei propri figli, permette ai genitori di garantirsi un’ importanza,
un ruolo preciso, il che è possibile solo se il figlio rimane: "quel
figlio", che ad essi serve per sopravvivere biologicamente e
psichicamente, attraverso le proprie cellule genetiche che discendono nel
tempo del futuro.
I turbamenti relativi, hanno un tempo passato, un
presente, un futuro. In un certo senso però, questi diversi tempi della
mente, vengono tutti percepiti, come un unico tempo attuale. Ma nella
realtà, queste tre diverse temporalità associate tra loro, possiedono
contemporaneamente anche delle proprie caratteristiche temporali
propriamente dissociate tra loro. Infatti, queste tre istanze di tempo,
esistono tutte nella stessa essenza di tempo del presente, nell' unico
aspetto atemporale generalmente vissuto da tutti. Difatti, valutando il
tempo passato, dalla nascita di un individuo, fino al presente attuale,
certamente riconosciamo, che il tempo di ieri, non è più quello di oggi.
Anche se sappiamo che l' oggi, ossia il divenuto ed attuale tempo presente:
è il risultato di un graduale divenire di un tempo presente continuo e
unico. Il tempo del presente, scorre sempre verso un divenire futuro, il
quale, proviene da un passato che per certo è esistito! Il tempo del
passato, che è storia psichica modellata nella mente è, sempre stato vissuto
psicologicamente da tutti gli individui, come un tempo presente e attuale,
in maniera continua ed ininterrotta.
Questo è un concetto, valido per ogni singolo
individuo; il quale, questo nel condurre la sua vita possiede una sua realtà
oggettiva del proprio corpo e della percezione sensoriale della
realtà del tempo presente. La percezione del proprio corpo fisico, può
essere vissuta solo nel divenire presente continuo. Infatti, nessuno
individuo, può percepire realmente e fisicamente con il senso del tatto, una
qualsiasi realtà soggettiva, appartenuta al tempo del tempo passato o a
quella che apparterrà poi al tempo futuro. Semplicemente perché questo tempo
non esiste più o non esiste ancora: nel momento, che si possiede qualcosa di
oggettivo, appartenente al passato, esso non è, niente altro che: tempo
presente attuale. Infatti, qualsiasi realtà soggettiva, non è più;
oppure semplicemente, non è ancora divenuta palpabile al senso del tatto.
Cioè, si può ben dire che la realtà soggettiva, non ha, e non possiede, una
sua vera e propria identificazione fisica tridimensionale, da poter essere
percepita nel tempo del presente. Si può ben capire, da questo concetto, che
la realtà soggettiva, esiste solamente nel pensiero soggettivo ideale, del
tempo passato e del futuro; cioè nella realtà immaginale della mente, fatta
di ricordi e di fantasiose proiezioni mentali irrazionali. Mai, nel tempo
presente oggettivo razionale.
Prendiamo nota quindi che: i pensieri, hanno una
composizione di natura soggettiva e sono percepiti e vissuti, nella realtà
del tempo presente oggettivo, sempre e solo come proiezioni di ideazioni
mentali, di ciò che servirà fare in futuro, o di come è stato fatto, nel
passato. Perché, per loro stessa natura, i pensieri, non possiedono
tangibilmente nessuna essenza materiale delle cose oggettive non più
esistenti, in quanto sono composti di pura energia psichica mentale. Proprio
per questa loro particolare virtù di possedere unicamente una consistenza
spirituale, non hanno bisogno, di una realtà oggettiva da percepire, per
poter esistere. Difatti tutti i pensieri generati dalla mente, sono
solamente, pure proiezioni mentali o meglio: Egregore
psichiche, aventi una vita ed intelligenza propria e quindi, appartenenti
alla realtà soggettiva immaginale dell’ individuo; questo è un fenomeno
psichico comune a tutti gli individui umani e, forse anche degli animali
tramite l’ attività del sognare. Le proiezioni psichiche sono una realtà
imperitura, che da sempre da quando il mondo è mondo, segue e impone le sue
leggi e regole psichiche. Perché, questi pensieri soggettivi "impersonali",
( simboli e loro simbologie istituzionali dello stato e religiosi ) sono
rappresentati in maniera analoga, -se vogliamo usare un eufemismo-: come ad
un binario, in cui la realtà soggettiva di ogni persona o individuo, è
costretta a seguire obbligatoriamente, modellando esclusivamente in quel
modo il proprio carattere, cioè in quelle funzioni psichiche perfettamente
in rapporto alle loro esigenze. In quanto, queste forze di pensiero
soggettivo relativo, forgiano la mente e sono la guida psichica iniziale, in
cui l' individuo, diviene la replica, riprodotta a somiglianza dei simboli
relativi dominanti ed in cui queste egregore si ispirano; infatti, queste
proiezioni mentali, vengono rappresentate anche come immagini mentali
definite: -imago-, che rappresentano le guide divine superiori,
raffigurate in tutte quelle potenze spirituali positive o negative, che da
sempre sono dei simboli archetipi che seguono e, sono comuni a tutti
gli individui e, hanno il potere di guidare gli istinti interiori
individuali. Questi simboli che hanno una natura spirituale ed astratta
nella mente dell’ individuo: sono i rappresentanti dei grandi simboli
soggettivi di tipo personale: Materno e Paterno.
Questi simboli soggettivi relativi, fanno parte di
tutti gli individui umani, ed esistono in maniera soggettiva come guida: in
quanto, trasferiscono la morale personale presente nell' interiore psichico
del -sé- individuale oggettivo, attingendola dai loro veri rappresentanti di
tipo genitoriale. Infatti i simboli soggettivi sono rappresentati in maniera
oggettiva, per l' individuo stesso, tramite la presenza oggettiva
genitoriale.
Bisogna saper distinguere: la realtà soggettiva, fatta
di simboli ideali ( Materno e Paterno ) di tipo personale e individuale che
vivono al tempo del presente attuale nel turbamento base, dai simboli o
turbamenti soggettivi relativi, che invece, vivono nella funzione percettiva
e stimolante induttiva dell' individuo, nel tempo passato e nel futuro. I
primi: fanno parte dei turbamenti base e sono rappresentati sempre
unicamente dai propri genitori o da altri rappresentanti genitoriali che ne
fanno le veci. I secondi, invece, sono identificati nelle rappresentazioni,
delle grandi forze divine. Queste rappresentazioni psichiche, sono tutte
quelle figure astratte ed archetipo, che sono state incluse nell’
evolversi di tutta la storia umana durante il suo progredire evolutivo.
Infatti, questi secondi simboli soggettivi, costituiti puramente di energia
psichica idealizzante, sono raffigurati come a guardiani di porta: cioè, a
colonne portanti ed indistruttibili, dello psichismo generale dell’
individuo; e contengono al loro interno tutta l’ energia psichica di tutti
gli -imago- mentali che si sono avvicendati nell’ evoluzione
storica-mentale dell’ Umanità. Essi contengono i concetti di: Dio, il
Diavolo, la Vita, la Morte, il Bene, il Male. Questi simboli con le loro
raffigurazioni mentali simboliche, fuoriescono da qualsiasi realtà
sensoriale logica e personale di tipo soggettiva e oggettiva di ogni
individuo. Questi simboli soggettivi impersonali, sono anche avvertiti come
una specie di guardiano di porta: nel poter agire, o nel non poter svolgere
una determinata azione dettata dalla propria volontà. Per contro, i simboli,
di natura ideale soggettivi, presenti nella logica invece, vengono
rappresentati dai simboli di natura ideale, che esistono e vivono al tempo
presente reale, sistemati all' interno del turbamento base ( istanza dell'
Io e non-Io, logico e analogico ).
Il turbamento base, crea, modellandolo: il carattere
personale di ogni individuo. Tradotto nella realtà, i simboli soggettivi
ideali impersonali, ( rappresentati nelle forze soggettive e simboliche
divine esterne al proprio -sé- ) guidano i simboli soggettivi e ideali
personali, ( rappresentati, nelle presenze oggettive reali superiori all'
esterno del -sé-, ma in interazione diretta con esso ) i quali, a loro
volta, guidano, attraverso i simboli reali presenti nel turbamento base,
seguendo come base ideologica, sempre le regole della gerarchia psicologica:
il vero e proprio comportamento personale e visibile, di ogni individuo.
Tale comportamento, è poi assoggettato al giudizio o alla critica, dei
grandi simboli divini, incorporati nella mente, i quali sono vissuti dall’
individuo: come senso di colpa e paura di sbagliare. Come se questi
possedessero una forza invisibile, ma che viene comunque, fortemente
percepita sensorialmente nel -sé- psichico, dell' individuo, ( istanza
mentale denominata: Super-io ) e pilotano, guidano e conducono la reale
funzione espletiva comportamentale che deve essere eseguita dall' individuo;
anche modificandola rispetto alle proprie esigenze emotive personali,
ponendo una più o meno forte censura sulla condotta comportamentale
personale dell' individuo. Questa censura, può anche fare deviare
completamente ogni azione o decisione presa primariamente dalla volontà
dell' individuo, anche per forti esigenze contingenti, traslandola e
deviandola, in modo anche decisamente opposto nell’ azione compiuta,
rispetto alla precedente volontà o desiderio di agire iniziale.
Proprio come una compensazione tra ciò che si desidera
fare e quello che si può effettivamente fare. Perché esistono delle realtà
soggettive personali, le quali hanno un potere limitato, essendo
assoggettate alle realtà soggettive impersonali. Invece, queste forze
soggettive superiori, hanno uno spessore psichico notevolmente superiore
rispetto a quelle forgiate durante l' esistenza dell' individuo, essendo
state modellate durante i secoli e millenni di storia passata, fungendo da
basamento e guida totale della rappresentazione psichica soggettiva dell'
umanità intera fino a oggi.
La forza soggettiva totale, rappresentata dai grandi
simboli archetipi del genere umano, ( istituzioni positive o negative ) sono
la guida totale dei simboli soggettivi personali, ( simbologie Materno e
Paterno genitoriale proprie ). Infatti, solamente i simboli soggettivi
personali, anch' essi composti di pura energia psichica, hanno l' accesso,
ad entrare in simbiosi e poter coesistere insieme ai grandi simboli
archetipi impersonali. Anch' essi, composti di natura soggettiva e
spirituale, che per loro natura propria, o costringono alla rigida
ubbidienza, ( simbolo n° 1, Paterno ideale, soggettivo impersonale,
fortemente egoista ) o prestano aiuto totale, ( simbolo generatore di
creatività psichica, simbolo n° 4, Materno ideale, soggettivo impersonale,
con finalità di tipo altruistiche ). Questi potenti simboli mentali,
trasferiscono la loro forza psichica verso i simboli soggettivi personali
Paterno reale n° 3, e Materno reale n° 2. Che a loro volta, spingono a fare
eseguire le loro esigenze psicologiche i simboli oggettivi personali. Che
sono di natura reale ed esistono al tempo del presente. Questi, consentono
all' individuo, di potersi anche, identificare, nella realtà del tempo
presente, appropriandosi di una personalità oggettivata nel maschio o nella
femmina. Queste identificazioni psicologiche, hanno, tutte le
caratteristiche psichiche mentali e comportamentali, attinenti alla
sessualità psicologica d' appartenenza, cioè, improntata psicologicamente in
rapporto alla tipologia distonica. Indipendentemente dal tipo di sesso reale
oggettivo, che il corpo fisico dell' individuo possiede: sia di un maschio,
o di femmina. In pratica: questi simboli soggettivi personali, sono i
simboli registi che guidano il comportamento dei simboli oggettivi e reali
dove si identifica la realtà mentale dell’individuo sul proprio Io-sono, i
quali, sono sottoposti alla conseguente ubbidienza della forgiatura mentale
dei simboli extra-soggettivi ( simboli archetipi, di tutta l’ attività
psichica umana così come la conosciamo.
Si nota: che anche nella precedente descrizione
psicologica, viene definita la funzione comportamentale dei turbamenti base,
che per analogia: contraddistinguono la gerarchia psicologica di base, la
quale, la ritroviamo in ogni espressione psichica esplicativa
comportamentale umana. Difatti l' oggettività materiale, identificata e
impersonata nel corpo maschile o in quello femminile, obbliga il medesimo
individuo a sentire il bisogno istintivo di rivolgersi ai simboli archetipi
superiori che possiedono una identificazione soggettiva in opposizione a
quella di appartenenza in maniera logica e consapevole. Questa è una regola
ed effetto della gerarchia fra il -sé psichico soggettivo ed individuale di
base Materno e Paterno, e il non-sé- archetipo soggettivo relativo,
rappresentato dai grandi simboli infiniti relativi, che portano alla
disgregazione tutta l' oggettività umana tramite l' invecchiamento, le
malattie ( Demonio = a: Morte ) o altro. E ai grandi simboli relativi
rigeneranti l' energia psichica, rappresentati da tutto ciò che rappresenta
la nascita, la rigenerazione, il nuovo, il rinnovamento, la mutazione.
Perché questi altri simboli, trasmettono il nuovo senso mentale previsto
nella possibilità di attingere nuova energia psichica, ( Dio = a: Vita ).
Divenendo da parte di questi simboli, la base del rinnovamento dello spirito
e portando alla rigenerazione psichica i propri simboli soggettivi personali
in cui si identifica l’ Io dell’ individuo nel corpo fisico. La cui
rigenerazione, è anche fonte di una possibile guarigione corporea.
Disponendo così, della possibilità di ricostituire, un continuo rinascere di
quella realtà oggettiva perduta per sempre e disgregata dai simboli
relativi. Perché, questi simboli che rappresentano l’ archetipo di tipo
superiore, portano inevitabilmente attraverso lo scorrere del tempo, l'
oggettività del corpo dell' individuo: verso la disgregazione corporea e
quindi da lì nell' annullamento di esso attraverso la morte.
Da questi ulteriori riferimenti, si deduce che, anche
il turbamento base individuale, segue sempre una gerarchia psicologica, all'
interno della griglia completa. Ed è in funzione di questa regola: che fa
scaturire il fatto psichico che essa assume un aspetto di tipo polarizzato
rotatorio gerarchico, il motivo per cui si creano le quattro diverse
categorie o tipologie psicologiche di base come le abbiamo descritte e
conosciute. Le quali, possiedono tutte quante, le proprie differenze
caratteriali di base, vincolate alle diversità psichiche, sempre inerenti
alla tipologia di appartenenza. La quale, può essere diversa da un individuo
a un altro. Ed è grazie, ed a seguito, della rotazione temporale gerarchica
psicologica dei simboli archetipi soggettivi relativi, il motivo per cui il
turbamento base esiste: in quanto, il turbamento base viene generato e così
esso può prendere vita dalla rotazione invertente dei simboli relativi. I
simboli relativi, che sono disposti in senso orizzontale, ( tempo infinito =
a: passato, presente, futuro ) rispetto a quelli di base, che invece, sono
posti in senso verticale, ( tempo del presente ) dispongono nel loro
avvitamento temporale gerarchico, sempre della medesima modalità gerarchica
dei turbamenti base. I turbamenti relativi, formano, il turbamento base
psicologico, che caratterizza e forgia il carattere base di ogni individuo
in maniera unica e personale. Questi simboli appartenenti al turbamento
base, divengono a loro volta, simbologia di una realtà soggettiva compiuta
per e verso i grandi simboli relativi. Che nel loro vorticoso, infinito
fluire nel tempo, continuano verso il prossimo futuro divenire.
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