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Al termine del suo fluire, l' energia psichica,
arrivata al suo fine ultimo, ora si trova accumulata, in un dato volume di
energia statica. Questo accumulo, ora, formato da un certo volume di
conoscenze ed esperienze collettive, si è trasformato nel suo esatto simbolo
inverso, cioè nel simbolo creativo n° 4, Materno ideale. Questo simbolo,
diventa a sua volta generatore di energia psichica e guida dei simboli che
nascono e vivono in funzione del questo stesso simbolo. Cioè, i simboli
nascenti a seguito dell’ apporto di energia psichica da parte del simbolo n°
4 Materno ideale, ereditano e acquisiscono un modello di pensiero generato e
già precostituito, proveniente dalla gerarchia psicologica iniziale. Questi
simboli, ora ricalcano una forma simbolica, modellata esattamente con il
significato invertito e contrario di loro stessi, di come erano prima.
Ovvero, questi simboli sono per tutti i versi reali e immateriali, derivanti
dalla forma simbolica esistente originariamente presente nella gerarchia di
base stessa. Esattamente come in una medaglia, che da un lato sia di colore
bianco e dall' altro è nera. Così, alla stessa maniera, troveremo che
seguendo lo stesso esempio sopracitato: la gerarchia psicologica simbolica
dei quattro simboli, si modella in maniera esattamente speculare a quella
già esistente e, possiede tutte le funzioni prettamente analoghe nel
processo del divenire del tempo, analoghe come erano in precedenza ma però,
esattamente con specularità simbolica, inversa alla prima. Mentre da un lato
un simbolo è un simbolo Paterno reale, contemporaneamente sull' altro lato,
esso è un simbolo Materno reale. Questo aspetto psichico, vale di
conseguenza anche con tutti gli altri simboli, i quali, nella loro simbiosi,
rispettano la medesima specularità simbolica. Di conseguenza, questo
fenomeno della sovrapposizione psichica nel verso-inverso simbolico, vale
anche per tutta la striscia temporale-gerarchica dei simboli completa, la
quale, persegue nel suo fluire e continuo divenire psichico. Lo stesso
dicasi per la simbiosi tra singole tipologie psichiche, e così anche per la
simbiosi psichica tra griglie psicologiche. Vedi: schemi delle tipologie.
La gerarchia psicologica, mette in moto tutto il
processo funzionale psichico intrinseco-estrinseco, dello scambio invertente
del valore dei simboli n maniera proporzionale, come descritto
precedentemente. Infatti nel continuo divenire del tempo, succede un vero e
proprio ribaltamento delle funzioni psichiche e comportamentali dell'
individuo stesso. Questo comporta e determina esattamente una analogia
funzionale per ciò che avviene alla clessidra: cioè, lo svuotamento della
polvere contenuta in una ampolla, che passa da una all' altra in maniera
proporzionale. L’ energia psichica generata dal simbolo Materno ideale,
passa gradualmente a quello Paterno ideale, e viceversa. Quindi, l' inizio
del procedimento del passaggio dell' energia psichica, produce una riduzione
proporzionale del volume psichico della prima, in rapporto dell'
accrescimento della seconda. Questo processo d' azione, che ha avuto inizio
fin dal momento del concepimento dell' individuo, perdurerà in un processo
psico-fisico, lungo tutto quanto risulterà l' arco di durata della sua vita
biologica, o, sarebbe meglio dire: fino a quando sopraggiungerà la morte
materiale fisica dell' individuo stesso; e anche oltre la sua morte,
attraverso i suoi geni trasferiti a tutti i suoi eventuali figli. Questo
processo di variazione proporzionale dei simboli gerarchici, porta
inevitabilmente al cambiamento psichico, ed a una naturale e conseguente
proporzionale variazione psicosomatica intrapsichica, che si trasmette, ed
accede automaticamente a tutto il -sé- e da lì al pensiero logico dell'
individuo; determinando un graduale ma inevitabile cambiamento del suo
comportamento d’ origine, il quale, nel tempo del suo vivere può anche
diventare esattamente contrario a quello precedente, tenuto fino ad un certo
tempo della sua età.
Anche Dante Alighieri, nella sua Divina commedia cita
questo cambiamento psichico che avviene durante l’ arco della vita dell’
individuo: nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva
oscura ché la diritta via era smarrita. Questo meccanismo di inversione
psichica del valore simbolico dei simboli, vale sia per il singolo simbolo,
che per tutti gli altri simboli che compongono la griglia psicologica
completa. I tempi della variazione simbolica, vanno perciò, da un minimo di
un psico-secondo, nei confronti di un simbolo, e in modo proporzionale al
loro volume psichico si coprono tutte le tappe temporali possibili, dell'
intera struttura psichica dell' individuo. Alcuni simboli, mutano in un
tempo veloce, altri richiedono, invece, più tempo; infatti la durata di un
determinato simbolo nella mente di un individuo, è sempre in funzione del
suo potere, o della valenza simbolica che esso possiede e trasmette all’
individuo; tutto è in funzione della durata del tempo che ad un simbolo
viene richiesto per poter attuare la graduale variazione del suo potere ed
invertire il valore simbolico che trasmette agli altri simboli, e ciò è
sempre in rapporto al tempo che esso richiede per poter appagare i propri
desideri; per alcuni simboli sono richiesti, pochi minuti, per altri alcune
settimane, per altri ancora anni, per alcuni, è richiesto il tempo di una
intera vita, altri ancora richiedono più vite vissute, e altri ancora che
rimangono per sempre inevasi.
La gerarchia psicologica, scorrendo nel divenire del
tempo che inesorabilmente procede nel fluire continuo: segue due direzioni
opposte in contemporanea, le quali, sono si in opposizione simbolica, ma
sempre a livello temporale, combacianti una con l' altra.
Esse, formano due facciate, di cui una è di natura
interiore realistica introversa, appartenente al retaggio passato ereditato
e vissuto fino al momento del presente attuale; quindi legata ad uno schema
rigido di tipo "oggettivo" già precedentemente esistente e già
psicologicamente modellato, che nominiamo: "istanza Paterna". L' altra
facciata con i simboli inversi e opposti: di natura estroversa, riflessiva e
intuitiva, appartenente al futuro dal momento del presente oggettivo in poi
e ancora realmente a livello psicologico da modellare. Assecondante perciò
tutte le esigenze della griglia Paterna in una maniera soggettiva e non
legata a uno schema rigido prefissato, che nominiamo: "istanza Materna".
Questa gerarchia composta di simboli nasce dalla speculare precedente
gerarchia di simboli, proprio come un oggetto concreto e tridimensionale,
che rimanda la sua immagine riflessa da uno specchio. In maniera analoga,
questa facciata di simboli, esiste solo in maniera simbolica nella fantasia
mentale dell' individuo, che viene però riflessa dalla realtà oggettiva
esterna veramente esistente. Ciò avviene come se questi simboli fossero: una
prolunga del proprio apparato psichico, cioè del proprio -sé-. L' altra metà
reale esistente che andrà a psicologicamente congiungersi a noi, per
completarci.
Terminato il ciclo, quando tutta la polvere interna
alla clessidra e passata da una ampolla all' altra, la clessidra viene
capovolta e ricomincia un nuovo ciclo d' azione uguale al precedente,
protraendo questo ciclo alternativo per la mente dell’ uomo, in maniera
continua e perpetua nel tempo del divenire.
La gerarchia psicologica nel seguire il suo ciclo
temporale del divenire, ricomincia il suo fluire, che avviene in modo
continuo, senza soste, proprio per il fatto che il simbolo n° 1, diventa
contemporaneamente il simbolo n° 4, Materno ideale, così come a sua volta
torna a essere il simbolo n° 1, Paterno ideale, e così via all' infinito.
Dal momento che i simboli che formano la gerarchia psicologica, hanno
esattamente una funzione diversa dall' altro, ma che intanto, esistono tutti
contemporaneamente nello stesso momento di tempo e, dato che includono e
impegnano tutti lo stesso istante di tempo atemporale, bisogna che abbiano
una loro propria dimensione fisica e psichica che permetta loro di esistere
tutti nello stesso tempo e luogo: ciò può avvenire grazie alle leggi che
governano la forma della meccanica quantistica. Questa forma fisica
tridimensionale quantica che consegue, la riassume il solido più semplice
che si conosca: questo è il tetraedro. Il tetraedro ( formula anche della
più piccola molecola primordiale e primigenia che da origine a tutte le
cose, cioè: dell’ Idrogeno ), possiede quattro facce che formano la figura
geometrica solida più semplice in assoluto esistente in natura, queste forme
solide hanno la possibilità di concatenarsi ad altri: a cominciare dal
semplice tetraedro iniziale, fino a formare qualsiasi altra forma o
struttura concreta, disposta in ogni possibile diversa variegatura reale
della materia. Si creano in questo modo altre tipologie psicologiche, fino a
ritornare alle origini iniziali, o primigenie, con proprietà biunivoca.
Ora valutiamo questo doppio aspetto della gerarchia
psicologica, intesa come due entità separate, creanti a sua volta un' altra
riflessione della gerarchia primaria e secondaria assieme, ma esattamente
con polarità simbolica opposte alle precedenti. Ovvero, si creano altre due
entità gerarchiche psicologiche, anch' esse aventi tipologie separate e
invertenti nella loro simbologia di base, nel fluire del loro corso del loro
divenire temporale. A loro volta, queste gerarchie, hanno ruoli invertiti
tra loro rispetto alle prime due. In pratica, si tratta di due gerarchie
psicologiche avente natura di tipo: oggettiva Materna una e soggettiva
Paterna l' altra. Queste gerarchie, sono del tutto contrarie nella loro
funzione psicologica e agiscono sempre in una perfetta compensazione
psichica, in rapporto alle precedenti due gerarchie psicologiche.
In realtà non sarebbe esatto dire che una gerarchia
psicologica crea un' altra gerarchia psicologica generata dalla propria
riflessione psicologica, dal momento che esistono entrambe
contemporaneamente, e dove inizia una finisce l' altra, dimostrando in
questo modo di essere una unica gerarchia di simboli. Ma è solamente un modo
per poterne spiegare più facilmente la differenza gerarchica esistente tra
loro e la funzione intra e extra-pschica della loro essenza psichica.
GERARCHIE PSICOLOGICHE DELLE ISTANZE MENTALI
Riassumendo in breve: esistono quattro gerarchie
psicologiche, o, istanze mentali, che formano la struttura psichica dell'
individuo e sono:
Istanza Paterna soggettiva ideale o essere o immaginale
mentale.
Istanza Materna oggettiva reale o avere o concreta e
tangibile.
Queste due istanze psichiche coabitano insieme e
formano una unica istanza mentale denominata: "istanza Paterna". Dove l’
istanza Paterna ideale rappresenta in senso metaforico: il silos-contenitore
che accumula tutta l’ energia psichica di tutte le esperienze effettuate
nella vita. E l’ istanza Materno reale: rappresenta la sua bocca per
introiettare e possedere quelle cose.
Insieme a:
Istanza Paterna oggettiva reale o avere o concreta e
tangibile.
E istanza Materna soggettiva ideale o essere o immaginale
mentale.
Queste due istanze mentali, coabitano insieme e
formano una unica istanza mentale denominata: "istanza Materna". Istanza
mentale estroversa. Dove l’ istanza Materna ideale rappresenta il
silos-contenitore da dove l’ istanza Paterna reale può attingere il suo
"carburante" per poter svolgere il ruolo attivo, cioè il suo braccio: atto a
servire l’ istanza Materna reale, cioè la bocca dell’ istanza Paterna
ideale.
Come si possono notare dalla griglia simbolica
riportata nella grafica, si può vedere che i simboli descritti
precedentemente, assumono tra loro una posizione di accatastamento o
vicinanza simbiotica, cioè sono uno vicino l' altro; questa posizione si
rende necessaria, per compensarsi a vicenda nella loro simbiosi prevista per
l' accompagnamento gerarchico psicologico. Ma sono pur anche separati, per
potersi gestire, in maniera autonoma ed autosufficiente.
Le due istanze, Paterna e Materna, vivono separate in
maniera totale e assoluta. Esse, non potranno mai scambiarsi i ruoli tra
loro, o, meglio: possono variare la loro intercambiabilità dei loro ruoli
psichici di base, ma vi saranno sempre i due ruoli opposti: proprio perché
in virtù del tempo che passa continuamente nel continuo divenire, si creano
due sensazioni percettive completamente differenti tra loro, cioè tra la
prima e la seconda. L' individuo, percepisce e attribuisce certamente tutto
un significato diverso, e avverte una sensazione completamente invertente
dal tempo inizio di un evento attivo a quello di fine del medesimo evento o
anche di una sua possibile diversa configurazione finale. In pratica l'
istanza Materna e quella Paterna, sono due stati temporali diversi tra loro;
ma si vedrà poi in seguito nei prossimi capitoli, come questi due simboli,
sono anche lo stesso simbolo rovesciato e quindi, in quanto tale aspetto
quantistico che i simboli assumono, possiedono la medesima temporalità.
Quindi, questo aspetto temporale dei simboli della mente è unificato tutto
in una unica atemporalità, in rapporto del significato di come: il tempo del
futuro e del passato sono la medesima cosa.
Troveremo sempre i simboli n° 1 e n° 2, dell' istanza
Paterna che insieme formano rispettivamente il desiderio e il possesso delle
cose, uniti tra loro in una simbiosi psichica, ma completamente separati dai
simboli dell' istanza Materna, n° 3 e n° 4. I quali, questi altri due
simboli, invece, formano rispettivamente l' azione attiva e la creatività o
generazione iniziale del pensiero o di qualsiasi movimento attivo del fare
dell' individuo. Anche questi simboli sono uniti in una simbiosi psichica.
Si notano comunque i simboli n° 2 e n° 3, che sono entrambi di natura
oggettiva e, si trovano a essere vicini in una esigenza di compensazione
contemporanea uno per l' altro. Difatti, la materializzazione di un simbolo
oggettivo, in questo caso del simbolo attinente al Paterno reale, fa in modo
che si genera di conseguenza la materializzazione di un simbolo di tipo
inverso, e cioè, Materno reale. Ciò definisce: che il simbolo n° 2, Materno
reale può continuare ad esistere solo alimentandosi, grazie alla presenza
oggettiva del simbolo n° 3, Paterno reale. Senza di esso che lo alimenta, il
simbolo n° 2, sarebbe destinato a morire.
tuttavia: ogni singolo simbolo, come si vedrà in
seguito, possiede una vita propria e dissociata dagli altri, proprio anche
per l' appartenenza ad altre gerarchie psicologiche, le quali, disponendo
grazie alla loro diversa collocazione temporale e quindi alla loro
conseguente dissociazione psico-fisica, gestiscono una propria gestione
psichica e vita autonoma.
I simboli di natura soggettiva, Paterna e Materna di
tipo ideale, invece, trovano la loro collocazione sempre in posizioni
psichiche opposte e quindi dissociate, rispetto ai simboli di natura
oggettiva. Difatti, questi due simboli che possiedono la caratteristica
fisica di essere concretamente oggettivati e incarnati simbolicamente in
qualcosa di materiale, rappresentano contemporaneamente l' inizio e la fine
del tempo, come due entità, fisicamente separate tra loro. Ma proprio per la
loro funzione psichica descritta dell' inversione temporale del valore
simbolico di un simbolo, essi diventano entrambi un unico simbolo, presente
in un unico spicchio di tempo, ma con due funzioni psichiche simboliche
contrapposte tra loro.
SOGGETTIVITÀ E OGGETTIVITÀ
I simboli soggettivi non si mescoleranno mai con i
simboli oggettivi e viceversa: perché o sono di un tipo, o sono dell' altro.
Poiché i simboli soggettivi, per divenire tali, cioè non con
caratteristiche fisiche reali, ma bensì solo di natura ideale, abbisognano
di una trasformazione, che può avvenire solo tramite il tempo che passa.
Questo tempo, porta al risultato di poter trasformare un determinato simbolo
oggettivo e concreto, in una diversa tipologia simbolica all' interno della
medesima o di altra diversa gerarchia psicologica d' appartenenza.
Ogni oggettiva trasformazione dei singoli simboli, va
ad alterare tutto l' equilibrio psichico delle altre gerarchie di simboli,
le quali, proprio grazie alla loro simbiosi psichica, sono unite tra loro
dal legame temporale di un unico tempo presente, che forma il turbamento
base costituito in una unica gerarchia. Ogni avvenuta trasformazione
oggettiva, induce quindi le altre istanze psichiche presenti all' interno
delle gerarchie compensatrici formate dai vari simboli, all' esigenza di
dover agire e conseguentemente portare al riequilibro, lo sbilanciamento
psichico sopravvenuto. Questa necessità pone tutto il turbamento base dell'
individuo, in uno stato psicologico alterato rispetto a poco prima, che lo
avverte come un esigenza di dover fare qualcosa, per compensare lo
squilibrio esistente. Questa fase compensatrice, determina per l' individuo,
la possibilità di accrescere e maturare psichicamente, tramite tutte quelle
stesse esperienze che saranno vissute da lui, e che gli serviranno poi, nel
suo divenire prossimo come guida. Ma con il risultato di essere sempre al
medesimo punto di partenza; lo squilibrio originale, che è stato avviato in
un dato primo momento, al necessario moto attivo compensatore del turbamento
sopravvenuto, ritrova, al suo arrivo, sempre lo stesso squilibrio iniziale;
cioè come se risolvere quel problema dello squilibrio precedente, non avesse
compensato nessun squilibrio presente, anzi: esso è aumentato. Questo
squilibrio, ora però è cresciuto in proporzione all' appagamento conseguito,
inducendo l' individuo ad una prossima azione più energica e attiva, atta a
compensare il nuovo tipo di equilibrio-squilibrio esistente al suo interno.
Questo meccanismo d' azione, perdurerà in maniera continua per tutta la
durata della sua vita in un crescendo continuo.
Fin' ora abbiamo cercato di descrivere la gerarchia
psicologica dei simboli, nella loro forma funzionale originale. Cerchiamo
ora di fare brevemente una analogia storica religiosa e biblica della
gerarchia psicologica. Lo facciamo esattamente in maniera analoga a come
iniziarono a svolgersi gli atti della Genesi. Questi atti, sono descritti
nella Bibbia, nei suoi racconti leggendari. Noi li usiamo in questo caso,
per poter interpretare la perfetta sincronia e analogia tra i fatti che
accomunano la gerarchia psicologica, per cercare di identificare una
analogia psichica dei fatti che si sono leggendariamente svolti e, la
nascita dei simboli nei loro risvolti temporali e giustappunto:
comportamentali, con l' inizio, lo svolgimento e la distruzione della
presenza individuale dell' uomo, nella storia della terra tramite l'
intervento divino.
DIO CREÒ DAL NULLA LA REALTÀ OGGETTIVA DEI SIMBOLI PATERNO
E MATERNO
All'inizio Dio generò tutto il creato. Quindi ci fu la
creazione. Noi, associamo la generazione della creazione, al simbolo n° 4,
Materno ideale, ( generatore di energia psichica ) insieme al suo simbolo
simbiotico n° 3, Paterno reale, determinante la creazione attiva del fare e
forgiare le cose necessarie al proprio -sé-. Da questa simbiosi di simboli
Dio creò l' uomo, facendogli conoscere tutta la realtà delle cose materiali
esistenti, animali, piante, etc. Etc. Da qui la consapevolezza e l'
identificazione delle cose oggettive materiali, che noi attribuiamo e
associamo al simbolo n° 3, Paterno reale. L' identificazione delle cose
reali, avviene unicamente in simbiosi tramite il suo simbolo inverso reale
n° 2, Materno reale ( investitura della conoscenza, delle cose appartenenti
al mondo reale, nell’ atto di possederle ). Quindi l' uomo si accorse, che
seppure poteva esercitare il possesso di tutte le cose materiali a lui
conosciute, sentiva che gli mancava qualcosa, cioè egli desiderava di più.
Questo qualcosa di più, significava, il volere possedere il piacere di
possedere il proprio corpo materiale per permettersi di identificare nel
proprio Io, e allora Dio, gli creò la donna, che noi associamo al simbolo n°
2, ( investitura del piacere, derivante da se stesso, cioè, attraverso la
sua costola e riconoscimento del proprio Io-Sono razionale ) che appunto
viene forgiata con una parte fisica del maschio stesso e il possesso del suo
opposto, del corpo oggettivo femminile. Avendo così, la possibilità di
introiettare e poter esercitare con questo simbolo il senso del possesso
delle cose in maniera oggettiva. Il possesso delle cose, stimola
sensorialmente, la sensazione del piacere, dovuto essenzialmente alla
riduzione volumetrica del simbolo n° 3, ( riduzione, che può avvenire fino
alla sua totale scomparsa). Questi due simboli combinati insieme, e
precisamente il Paterno reale e il Materno reale, attraverso la loro unione
reale carnale, possiedono contemporaneamente la spinta ad agire ( pulsione
ad entrare in azione: simboli Materno ideale e Paterno reale uniti in
simbiosi ) e l' appagamento psicologico del possesso finalmente introiettato
delle cose desiderate antecedentemente ( pulsione del desiderio, che spinge
ad entrare in possesso del bene-oggetto riconosciuto, simboli materno reale
e paterno ideale ).
I simboli n° 2 e il n° 3, uniti insieme: possono
determinare il senso della azione e del piacere. Il piacere conseguito
tramite il possesso delle cose, deriva nell’ aver appagato di energia
psichica il fabbisogno del simbolo n° 1 Paterno ideale. Questo simbolo
rappresenta il senso del desiderio preposto ad essere appagato e soddisfatto
in ogni suo capriccio. Oltretutto questo simbolo è preposto a predisporre,
incontrastato, ogni decisione o richiesta iniziale comportamentale di tutti
i simboli simbolico-gerarchici, inferiori a lui medesimo. Il simbolo n° 1, è
il responsabile del desiderio che attira i simboli inferiori, ad agire in
suo volere, vincendo sempre tutte le volte, col proprio potere decisionale
sugli altri simboli. Così che, in maniera analoga, Adamo: simbolo n° 3,
ubbidendo ad Eva: simbolo n° 2, la quale, ubbidiva al simbolo del potere
superiore, Satana il Diavolo: simbolo n° 1, trasgredendo le norme dettate da
Dio creatore di tutto l’ Universo: simbolo n° 4 e peccarono, ereditando la
morte: simbolo n° 1. Notare che con l' investitura nelle cose reali, tramite
il simbolo del piacere n° 2, vi è ubbidienza verso il simbolo n° 1, il
quale, a sua volta ottiene contemporaneamente ubbidienza dal simbolo n° 3, e
a sua volta disubbidisce al simbolo creativo n° 4, cioè a Dio.
Il simbolo Paterno reale n° 3, disubbidendo alla prima
istanza generatrice di natura Materna n° 4, è risucchiato verso la
trasgressione tramite il simbolo n° 2 Materno reale. Il quale, ubbidisce
all' istanza Paterna ideale, dove domina e regna incontrastato il simbolo n°
1, Paterno ideale: Fine ultimo, questo simbolo, di ogni azione e atti di
volontà esperiti dalla mente dell' individuo. Simbolo che segna la fine del
tempo della psiche intesa come capacità di pensare oltre al tempo futuro. La
distruzione della volontà di agire dell' individuo, avviene tramite la
disgregazione e demolizione ( catabolismo psicologico ) di ogni investitura
reale appartenente al simbolo n° 2, questa investitura precedentemente
esistente al suo interno, viene trasformata in pura energia psichica e
memoria del passato ( simbolo n° 1 ). Perché ora questa energia psichica è
ritornata ad essere, nella sua inversione speculare della precedente e
contemporaneamente al simbolo n° 1, da cui si è generata, cioè: un nuovo
simbolo n° 4. Questo simbolo, ora può ricominciare il suo ciclo generativo e
creativo dal medesimo punto di arrivo rispetto al precedente simbolo n° 1,
ma con il fluire dell' energia psichica e direzione del flusso psichico
invertito, rispetto il precedente percorso ( esempio: dove finisce o muore
una realtà, da quella medesima disgregazione e dalle sue stesse ceneri,
nasce un' altro nuovo inizio e ciclo attivo, speculare al precedente,
utilizzando quella medesima energia psichica rimasta inutilizzata ( tutto si
trasforma, nulla si distrugge ).
Naturalmente questa è una breve e sintetica
spiegazione che in verità sarebbe molto più complessa, ed abbiamo analizzato
solo alcuni riferimenti biblici, per cercare di analizzare, conoscere e
interpretare il funzionamento della gerarchia psicologica. Difatti, esiste,
una grande affinità ed analogia simbolica, dei fatti descritti nella bibbia
e già conosciuti certamente quasi da tutti. E da come si svolsero
cronologicamente i fatti descritti nella Genesi: in rapporto alla formazione
della coscienza e la funzione della griglia gerarchica psicologica, fonte
ispiratrice al funzionamento dello psichismo umano.
Tutto ciò, naturalmente, è attribuito da noi, senza secondi fini
personali, senza nessuna offesa volontaria, verso il significato biblico
attribuito razionalmente.
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