|
La disposizione della gerarchia psicologica, possiede
una sua precisa ed esclusiva collocazione tipologica di base. Si può capire
immediatamente, dalla posizione gerarchica dei simboli quale criterio di
direzione spaziale-temporale il flusso dell' energia psichica segue, nella
sua funzione naturale, predisposta dalla natura stessa. E questo evento: a
cominciare fin dalla nascita dell' individuo stesso.
Proviamo ad immaginare il fluire dell' energia
psichica, in maniera analoga, come alla sabbia o, polvere che è contenuta
dentro ad una clessidra che con il suo fluire, segna il passare del tempo.
Il fluire della polvere in essa contenuta, all' inizio di un ipotetico ciclo
temporale è disposta nella sola ampolla superiore. Nello stesso istante di
tempo del concepimento di un individuo, la polvere, o meglio, l' energia
psichica pura, privata da precedenti investiture reali, ( usiamo la
metafora: bambino che nasce ) presente nell' ampolla superiore della
clessidra, la quale, per definizione, la denominiamo: creatività, o simbolo
n° 4, Materno ideale; essa, comincia a fluire attraverso un' apposita
strozzatura, preposta e regolata per un certo dosaggio, del passaggio dei
granelli della polvere stessa ( esperienze di vita ), verso l’ ampolla
inferiore.
Ora possiamo denominare questo movimento attivo del
passaggio della polvere che ha iniziato a scorrere dentro la strozzatura,
come al processo del fluire di un sempre-continuo: "tempo divenire". Questo
"tempo divenire", visto e interpretato dall' individuo medesimo, sarà
percepito e vissuto con una sensazione temporale, sempre unicamente come un
presente attuale; cioè come ad un unico continuato fotogramma di film.
Infatti, qualsiasi azione comportamentale che un qualsiasi individuo svolge,
viene sempre svolta con la percezione di attuarla in un momento vissuto al
tempo del presente.
Ed è proprio in virtù dell' esistenza della sensazione
temporale di un continuo tempo presente attuale, se è permessa la
possibilità di oggettivare le cose e di poterle tangibilmente toccare e
avere così la possibilità di prendere coscienza, tramite una investitura
reale, dell' esistenza delle cose. L' esistenza concreta e quindi
oggettualizzata delle cose, diviene a sua volta necessaria alla
consapevolezza razionale dell' individuo, e quindi da questa funzione, si
prosegue, verso la costruzione, o modellatura concreta del -sé- psichico,
che grazie alla continua mutazione del divenire temporale dell' individuo
medesimo, si forgia l’ Io razionale dello stesso.
Denominiamo questa azione reale soprascritta, facente
parte del simbolo oggettivo n° 3, Paterno reale: per il fatto di avere all'
interno del proprio -sé- psichico, una funzione comportamentale, decisamente
attiva: tradotto in un movimento reale e attivo, che scorre in un moto
incessante, per il raggiungimento fisico e materiale, dello scopo di
arrivare al possesso delle cose; sia di quelle animate e di quelle non.
Nel momento del raggiungimento fisico e materiale del
possesso del bene identificato e, fortemente desiderato, si prova la
sensazione e la percezione di un appagamento mentale e fisico, cioè di un
senso di gratificazione psicologica, proprio in funzione del fatto che è
cessato il fluire dell' energia psichica verso quel bersaglio. O meglio, si
è ridotto parzialmente, lo scorrimento di energia psichica, riferita a
quell' oggettivazione reale del bersaglio simbolico mentale, precedentemente
identificato e, preso in prestito simbolico dalla realtà circostante.
Proprio perché a quel punto, il -sé- psichico di quell' individuo, diviene a
tutti gli effetti: possessore di quel tipo di referente oggettivo, che aveva
fortemente desiderato, e quindi viene a meno anche quell' azione inducente e
creante pressione psichica e pulsionale, che fino a poco prima di
possederlo, aveva spinto l' individuo a dover identificare prima un
obiettivo adatto alle proprie esigenze logiche ed analogiche, e poi
conseguentemente, decidere anche di fare qualcosa per esso attivamente, per
raggiungerne il possesso.
Naturalmente, gli obiettivi oggettivi che scorrono con
la loro energia psichica nel presente temporale, possono essere più di uno,
i quali, sono attivati e vissuti sensorialmente, nello stesso istante di
tempo. Per esempio: un simbolo divenuto tale, tramite e grazie l'
identificazione oggettiva del simbolo n° 3, Paterno reale, a sua volta
generato dal simbolo n° 4, Materno ideale, il quale ora assume un certo
valore simbolico, facendosi sentire tramite la sensazione provocata e dovuta
alla tensione ansiogena accumolata all' interno del -sé- dell' individuo (
esempio: valore simbolo x % 100 di energia psichica, crea una spinta emotiva
e pulsionale ad agire, per ridurre la pressione, causa di tensione ansiogena
), così anche l' appagamento e la sensazione del piacere, alla conquista
dell' oggetto-simbolo ( simbolo n° 2, Materno reale ) con la conseguente
memorizzazione finale ( simbolo n° 1, Paterno ideale ), sarà tale. E, poiché
tutti gli obbiettivi esistenti nell' individuo, hanno lo scopo di arrivare
al possesso reale degli stessi, indi al piacere: ecco che nasce una lotta
per le precedenze, che portano inevitabilmente a dei conflitti interni.
Questi conflitti, sovraccaricano e ingrossano il simbolo n° 3 stesso,
creando un rallentamento generale tra loro, ingorgando le rispettive azioni
individuali, rispetto al possesso dei simboli desiderati. Per una questione
di precedenze emotive, non tutti i desideri possono essere appagati
contemporaneamente con la stessa forza di volontà. Alcuni dovranno essere
spostati a essere eventualmente posseduti più tardi nel tempo; altri ancora
non saranno, invece, mai appagati. In pratica: un ingorgo di simboli, che
cercano tutti di arrivare al loro obbiettivo finale; anche intralciandosi
tra loro, volutamente, per le precedenze.
Questo aspetto vincolante all' appagamento ritardato
di alcuni simboli desiderati, determina, anche un aumento dei conflitti
psichici, sulle precedenze di un obiettivo contro l' altro. Riducendo così
la percezione della possibile finalizzazione o scopo finale, modificando
conseguente, anche la possibile realizzazione dell' obiettivo finale
precedentemente iniziato. Ciò crea un allontanamento temporaneo, del
raggiungimento, del possibile possesso individuale dei simboli desiderati,
il quale, non può più avvenire in tempi normali. Modificando così
artificiosamente, il corso del fluire del tempo psichico naturale, nel
rispetto dei tempi che erano naturalmente già predisposti in maniera
variabile tra un individuo ed un altro. Si determina così in questo modo: la
non possibilità di poter assecondare così le proprie esigenze naturali e
individuali volte alla risoluzione del problema, i quali invece sono
costretti a culminare in una sgradevole percezione sensoriale
psichica-fisica, avvertita come una più, o meno, forte, sensazione di dolore
ansiogeno interiorizzato nella propria "anima" psichica.
Ovviamente l' ansia emotiva provata dall' individuo,
facendogli avvertire e subire una sgradevole sensazione di pressione
pulsionale interna, che lo spinge a dover agire obbligatoriamente in
qualsiasi modo o maniera, anche trasgressiva, cioè, fuori dell' ordinario,
pur di raggiungere il suo scopo gratificante, la funzione psichica, di
possedere gli obiettivi desiderati, ha lo scopo di trasformare così in
questo modo il dolore ansiogeno ed emotivo, ( o qualsiasi altra diversa
espressione culturale conosciuta, venga usata, per nominare il dolore
intrapsichico avvertito interiormente all' anima dell' individuo, quali:
ansia, attacco di panico, depressione, esaurimento nervoso, nervosismo, etc.
) così da poter scaricare esternamente esternamente l' energia psichica
accumulata in eccesso dentro il -sé- psichico dell' individuo, verso il
riconoscimento posto simbolicamente su una oggettivazione reale esterna e
poterla, ora, finalmente dopo ripetuti sforzi della volontà ed azioni
comportamentali, anche tra le più disdicevoli e compromettenti è divenuta
possesso, ora e possibile trasformarla in piacere.
La polvere o meglio dire: "energia psichica" che ora
si accumula nell' ampolla inferiore della clessidra, in questo caso, per
analogia, nella gerarchia psicologica, diventa il simbolo n° 2, Materno
reale. Questo, è un simbolo reale e oggettivo, con una sua identificazione e
materializzazione esattamente inversa al simbolo n° 3, Paterno reale, che è
anch' esso, avvertito e percepito nel tempo del presente attuale,
determinando tra loro, una simbiosi reale e quindi carnale reciproca.
Il simbolo n° 2, Materno reale, e il simbolo n° 3,
Paterno reale, esistono in maniera oggettiva. Quindi questi due simboli
oggettivi, li ritroviamo in tutte quelle cose, persone, oggetti, animati e
inanimati aventi una forma tridimensionale. Questi simboli, assumono, sia un
significato logico che analogico, i quali, sono sempre presenti tra loro,
esattamente in eguale misura, con la stessa valenza psichica. Tra loro vi è
una simbiosi speculare unica, cioè, sono come l' immagine di un oggetto
reale, che si riflette nello specchio. Ma con significati reali propri,
completamente e totalmente opposti nel loro funzionamento d' uso e
comportamentale. Contrapposti, appunto come il maschio e la femmina, uno
attivo, deciso e duro e l' altro passivo, avvolgente e ubbidiente ( il
significato reale dei comportamenti: duro e\o ubbidiente, qui ha solo
funzione di interpretare il funzionamento dei simboli reali n° 2 e n° 3,
nella propria investitura funzionale fisica di tipo sessuale.
Il simbolo n° 2, divenuto a questo punto della sua
esistenza, al momento del compimento del suo compito( antecedentemente era:
simbolo n° 3), ha trovato il piacere e finalmente è finalmente, arrivato a
questo punto all' atto finale della sua esistenza: muore, perde il suo
significato simbolico di esistere: diviene il simbolo n° 1. Ovvero, il
risultato stesso nella clessidra a questo punto è un mucchio di polvere
fermo e statico nel tempo; testimone del tempo che è passato e la sua
precedente esistenza ( ex simbolo n° 3 ) è tutta testimoniata, proprio da
quel mucchio di polvere rappresentante la totalità delle esperienze vissute.
In quel mucchio di polvere resa statica nel tempo, esiste tutta la memoria
temporale del tempo passato, in cui la casualità degli eventi legati alla
vita stessa dell’ individuo e, assorbiti attraverso le varie esperienze
personali: hanno, granello dopo granello, disposto casualmente il legame del
mucchio di polvere, che a tutti gli effetti, diventa il tempo del passato
con dentro tutte le esperienze storiche ed emotive degli eventi successi, e
con ciò la conferma della rigidità dell' immutabilità, che possiede il tempo
del passato. Così come i fatti della vita che accadono e si succedono tra
loro, uno dopo l' altro, legandosi tra loro in un concatenamento di eventi
psichici vissuti come esperienze di vita: si congelano formando la psiche
dell’ individuo in maniera irripetibile tutta l' esperienza e l' emotività
psichica vissuta dallo stesso. In queste esperienze, si evidenzia, la non
intercambiabilità dell' evento già successo, perché qual' ora si potesse
determinare un cambiamento dell' evento appartenente al tempo del passato,
quello stesso evento, non sarebbe più appartenente a quel tempo, ed a quello
stesso tipo di memoria. Anche perché avrebbe richiesto del tempo per la sua
stessa modificazione e sarebbe ovviamente stata, un tipo di memoria diversa
da quella già esistente e, vissuta come esperienza psichica in quell’ unico
modo. La memoria di un individuo, forgiata dagli eventi emotivi, che l'
hanno essi stessi forgiata e modellata con una certa caratteristica
psichica, una volta che questa è stata modellata e quindi programmata in una
determinata forma mentale, derivante dalle esperienze conseguite nel tempo
passato, con tutto il suo vero e proprio, ed unico equilibrio psichico non
cambia più. In pratica: la psiche di ogni individuo, assume proprietà
caratteriali proprie, cioè, diviene unica irripetibile e non più mutabile.
Tutti gli individui hanno analogie psichiche di comportamenti sociali
stereotipati tra loro, ma nella loro intimità mentale, sono come i fiocchi
di neve: tutti differenti.
L' energia psichica, a questo punto, analogicamente
per meccanismo d' azione, nell' esempio fatto per la clessidra: rappresenta
la memoria totale dell' individuo. Questa memoria è costruita, forgiata,
modellata e programmata, secondo tutte le proprie esclusive esperienze
personali e individuali vissute. Queste esperienze, non possono più cambiare
e diventano il bagaglio mentale, o, retaggio psichico generale, che
guideranno l' individuo, nelle personali scelte comportamentali future,
perché ora nel momento dell' appagamento, queste esperienze psichiche
personalizzate, sono divenute il simbolo finale del loro tempo di vita: n°
1, Paterno ideale.
Con il suo potere in crescendo, il simbolo n° 1,
trasmetterà agli altri simboli che ancora dovranno nascere e crescere, i
quali sono posti all' interno della medesima gerarchia simbolica inferiore,
gli ordini di ubbidienza e sottomissione, tutto in funzione delle azioni che
si possono fare e di quelle che invece saranno censurate e inabilitate a
conseguirsi nel futuro prossimo da loro. Tutte le azioni da eseguirsi dopo
di lui, dovranno necessariamente rispettare le sue esigenze. Esso censurerà
tutto ciò che non gli aggrada. Specialmente qualora gli viene sottoposto e
presentato un tipo di desiderio da mettere in atto verso un tipo di possesso
oggettivo, con modalità simboliche diverse dai suoi schemi e programmi
logici provenienti dalle sue precedenti esperienze emotive, le quali
necessitano di una attivazione comportamentale che non rientra nei suoi
inscritti schemi mentali. Per cui, invece, per contro, dovranno essere
eseguiti obbligatoriamente, anche se con riluttanza da parte dei simboli
subordinati, tutti quegli schemi comportamenti e funzionali al godimento del
medesimo simbolo n° 1. Ordini, che saranno espletati in funzione dell'
ascendente e del potere ipnotico riconosciutogli.
|
|